Casi particolari
Aggiornamento: Sciatalgia E' tornato! Dopo esattamente 5 anni, riprende dichiarando: “In tutti questi anni sono stato benissimo senza neanche riguardarmi (lavoro, pesi, nipotini). Da 15 giorni piano, poi via via sempre più forte, oggi è un disastro, è comparso un dolore molto forte ..." [>] SCOLIOSI IN SINDROME EHLERS-DANLOS Verso la metà di maggio 2005 ho un colloquio con i genitori di un ragazzo di 13 anni inviato dall’ortopedico e con già una lunga storia alle spalle:
- Lussazione congenita dell’anca (operata) - Piedi piatti (operati) - Imbuto sternale - Scoliosi - Ginocchia valghe - Articolazioni con lussazioni frequenti - Sindrome di Ehlers-Danlos La sindrome di Ehlers-Danlos (EDS) è una patologia del tessuto connettivo geneticamente trasmessa, caratterizzata da alterazioni delle fibre collagene e raggruppate recentemente in 6 sottotipi (vedi su motore di ricerca www.uildm.org/dm/145/ricerca/15ehlers.htm ). Da qualche mese si sta aggravando la scoliosi diagnosticata verso la fine dell’anno passato, quando era cominciato un accrescimento che tutt’ora continua (adesso è 177 cm), ma che in pochi mesi gli ha fatto guadagnare 15 cm. di statura. Ai genitori spiego che l’approccio che potrei avere è quello del Metodo Raggi cioè considerare le lassità legamentose non come risultato di muscoli deboli e legamenti laschi, ma proprio il contrario, cioè il frutto di fortissime tensioni muscolari squilibrate che portano le articolazioni ad uscire dalla loro sede naturale. Dato che fino ad ora hanno provato un po’di tutto, prima di mettere il busto consigliato dall’ortopedico, i genitori decidono di iniziare il lavoro con Pancafit e ... aspettare per vedere cosa succede; ovviamente questo è veramente un caso particolare, forse è la prima volta che Pancafit si confronta con questa patologia rara. Il lavoro di base parte dal diaframma per cercare di modificare la respirazione che ovviamente, considerato l’imbuto sternale, risulta limitata, ma già durante la prima lezione notiamo che estendendo con cautela le braccia verso l’alto la lussazione spontanea dell’articolazione scapolo-omerale progressivamente si riduce e alla seconda settimana le lussazioni sono solo volontarie. La colonna di M. è incredibilmente mobile, si modifica sensibilmente con esercizi mirati per la scoliosi ma anche solo in allungamento o allentando gruppi muscolari specifici (vedi ad esempio gli adduttori dal 16/1/06); per individuare il protocollo di lavoro più corretto per M. , facciamo una serie di test con diversi esercizi in modo da poter avere qualche certezza in più. Prima e dopo la seduta prendiamo, con il goniometro D’Osualdo, i gradi della rotazione vertebrale a livello D10, L1 ed L4, avendo così un’idea dell’efficacia o meno di certi esercizi. Dopo le vacanze Natalizie il lavoro è ripreso ed è sempre lo stesso, infatti andremo avanti così fino a che i risultati saranno positivi. Cercheremo di non perdere mai di vista l’aspetto della GLOBALITA’ dell’allungamento proprio perché nelle scoliosi il pericolo è che le tensioni sfuggano da qualche altra parte, migliorando un aspetto, ma peggiorandone un altro. Anche l’attività sportiva ha avuto il suo bel miglioramento: la capacità respiratoria è nettamente migliorata visto che l’affaticamento nelle gare di orienteering e quando gioca a calcio, si è notevolmente ridotto. Inoltre il ragazzo riferisce di non essere mai stato in forma come in questo periodo, con prestazioni nemmeno confrontabili con quelle dello scorso anno tanto sono superiori. Noi proseguiamo il lavoro con fiducia, ma anche con cautela perché non conosciamo le reazioni del tessuto connettivo e muscolare con questa Sindrome e le dobbiamo sperimentare giorno dopo giorno; quando c’è di mezzo il corpo con i suoi compensi, gli alti e bassi sono sempre in agguato. Questo è il commento di M., un ragazzo veramente in gamba: “Dalla fine del maggio 2005 sto svolgendo un’attività di ginnastica posturale che prevede l’utilizzo di una speciale panca denominata Pancafit. Quando un medico osteopata mi ha proposto questo tipo di ginnastica ero molto scettico sui risultati che avrei potuto ottenere, perché avevo già svolto attività di osteopatia che non aveva portato i risultati sperati. Col passare del tempo ho perso il mio scetticismo, perché dopo ogni seduta avverto miglioramenti che sono anche oggettivamente dimostrati. Per esempio all’inizio dell’attività i gradi complessivi di rotazione delle vertebre erano 29, oggi, anche grazie all’aiuto di un busto, sono 15! Ogni seduta comporta però un grande sforzo sia mentale sia fisico, perché per svolgere ogni esercizio bisogna essere molto concentrati. Consiglierei questa attività a coloro che hanno problemi fisici analoghi ai miei (scoliosi, eccessiva tensione muscolare) perché permette di ottenere risultati positivi in tempi relativamente brevi e senza fare grandi sacrifici.” Rilevazioni rotazione scoliosi Test di Flessibilità anteriore |
ERNIA DEL DISCO Da un'altra città dell'Emilia Romagna giunge in studio M.C. di 33 anni, accompagnata dalla madre perché la guida dell'auto le risulta molto dolorosa.
Attualmente lamenta forti dolori lombari, dove già è stata operata di ernia del disco in zona L5-S1 circa 11 anni prima , con dolore sciatico destro che alternativamente si fa sentire, questo è un momento decisamente no. Da un anno a questa parte sono diventate problematiche anche la zona cervicale e lo stomaco. I seguenti sono gli ultimi referti disponibili, ma teniamo presente che a 22 anni era già stata operata di ernia lombare !!!
Dalla metà di aprile 2004 iniziamo a lavorare e dopo 5-6 lezioni il dolore di schiena non c'è più e anche il collo è migliorato notevolmente. Purtroppo a fine giugno 2004 M.C. viene tamponata… con conseguente aumento della problematica cervicale; se ne sentiva la mancanza!! Nonostante l'incidente il lavoro prosegue con miglioramenti continui e dopo la pausa estiva le sedute riprendono distanziate di tre settimane l'una dall'altra; verso la metà di novembre decidiamo di sospendere il lavoro, ma M.C dopo aver eliminato il dolore vorrebbe recuperare un po' la forma fisica visto che ha ripreso ad andare in palestra ma con pochi risultati. Considerato che nella sua vita ha sempre bevuto pochissima acqua ( caratteristica comune a chi ha problemi alle ultime lombari, soprattutto L5- S1 ) e mangiato in maniera… volante, le consiglio di cambiare modo di bere e di mangiare in maniera più equilibrata per recuperare energia e perdere peso; infatti, consigliata da un dietologo, già dopo 1 mese e 1/2, pur mangiando di più (ma meglio) e bevendo acqua in maniera totalmente diversa, ha perso 10 kg !! A proposito dell'acqua e in attesa di una pagina web di prossima realizzazione, consultate la pagina libri sezione benessere per saperne di più. Risento la ragazza dopo altri tre mesi e le cose continuano ad andare molto bene con totale assenza di dolore ed energia da vendere! Rimaniamo d'accordo di sentirci ogni tanto per avere altre informazioni che si spera sempre positive. Questo caso conferma , se ancora ce ne fosse bisogno, che l'approccio individuale non può che essere a tutto campo, olistico, globale. Considerare solamente l'aspetto posturale si rischia di restringere il campo d'intervento e svolgere un lavoro parziale anche se positivo. |
ANCA A metà giugno del 2001 arriva in studio G.B. una signora di 49 anni. Da 4 anni soffre, fra la primavera e l'estate, di blocchi lombari. Proprio in questi giorni avverte qualche segnale che non la fa stare tranquilla e, visto che le piace enormemente il tennis (sport che pratica da poco tempo), non vorrebbe bloccarsi. Oltre a quello segnalato dai referti, l'anamnesi evidenzia una situazione critica anche nei piedi (S. di Morton 10 anni prima) e nelle ginocchia (lesione meniscale nel dx).
Si inizia un lavoro che più globale non si può, dato che ne è interessato tutto il corpo! Fra pochi mesi è previsto un controllo radiografico a distanza di 6 anni dal precedente. Dato che: Blocchi non ce ne sono più stati, le spalle sono più aperte, i dolori alle anche sono spariti (così come tutti gli altri), i piedi non sono doloranti, mentre la Sig.ra continua a giocare circa 4 volte la settimana a tennis. siamo tutti molto curiosi di sapere cosa ci sarà scritto sui referti medici! Vi aggiorneremo certamente! |
SCIATALGIA Verso la fine di dicembre 2000 si presenta al Centro L.B. di anni 54. Dice che per una sciatalgia decisamente invalidante per il suo lavoro, ha girato ormai tutti gli ospedali di Bologna e della regione. Ogni volta che sale e scende dalla macchina è un disastro! Mi dice che nell'ultimo ospedale, dopo l'inutile cortisone, è prenotata l'operazione per rimuovere l'ernia del disco. Da un parente è venuto casualmente a sapere che presso il nostro Centro si lavora col Metodo Raggi e con Pancafit e decide di fare un ultimo tentativo prima di sottoporsi all'operazione.
Con questi referti in mano iniziamo a lavorare dalla metà di gennaio e alla quarta seduta L.B. annulla l'intervento. L'analisi posturale, oltre ad una forte retrazione della catena posteriore (-42 cm. da terra), evidenzia una rettilineizzazione dorsale ed altre…piccole cose. L.B. prosegue con notevole impegno e costanza fino a tutto luglio, quando afferma che il suo corpo ha dimenticato di aver avuto quei problemi e quei dolori. Ormai cammina spedito e senza zoppia (ha guadagnato in 6 mesi 17 cm. di lunghezza della catena post. essendo arrivato a -25 cm. da terra). Ritorna verso ottobre 2002, perché un movimento più brusco ha leggermente risvegliato la zona lombare. Dopo 15 mesi è ancora a 25 cm. da terra, non ha subito nuove retrazioni! Si lavora per altri 2 mesi, nel test guadagna 16 cm arrivando a - 9. A quel punto il suo regalo di Natale è bello che confezionato: il doloretto è sparito e lui… pure! A distanza di 1 anno e mezzo ancora lo devo rivedere; sono molto contento per lui, perché vuol dire che sta ancora bene! Aggiornamento (Ottobre 2008)
E' tornato! Dopo esattamente 5 anni, riprende dichiarando: “In tutti questi anni sono stato benissimo, senza neanche riguardarmi (lavoro, pesi, nipotini). Da 15 giorni piano, poi via via sempre più forte, oggi è un disastro, è comparso un dolore molto forte ( 9/10). A camminare c’è un dolore che parte dal gluteo sinistro e poi scende giù fino allo stinco. E’ quasi come l’altra volta, ma oggi è il camminare che mi fa male, dopo pochi minuti devo fermarmi, mentre prima la seduta era impossibile.” Avevamo lasciato il signor L.B., alla fine di dicembre 2002, che aveva raggiunto nel test di flessione anteriore i – 9 cm da terra. All’inizio di questo ciclo di sedute lo ritroviamo a –25, ma sono passati 5 anni ed era partito da –42 cm !! Questa volta il lavoro con Pancafit è integrato con la Biorisonanza, andando ad un allungamento e ad un ri-equilibrio globale che coinvolge anche le emozioni. Dopo 4 sedute il dolore è abbattuto del 50% , le sensazioni sono sempre migliori e la pesantezza sostituisce il dolore. Alla fine del ciclo il pavimento è a – 5 cm. !! La pesantezza non c’è più, sostituita da un benessere diffuso, e dalla sensazione di poter rifare cose che non si facevano da molto tempo (corsa a piedi e maratone). Intanto vanno benissimo le lunghe camminate senza dolore, poi... si vedrà. Ci lasciamo con la promessa da parte sua (questa volta sono sicuro che sarà mantenuta), di svolgere un piccolo lavoro quotidiano che terrà lontano tutti i dolori !! |
SCOLIOSI GIOVANILE Verso metà novembre 2003 si presentano in studio i genitori di un ragazzo (D.) di 16 anni con i referti e le relative indagini radiografiche dell'anno e mezzo precedente. E'seguito da diverso tempo da un fisiatra il quale, oltre alla scoliosi, diagnostica una forte retrazione della catena muscolare posteriore. Il ragazzo deve portare il busto di notte.
Partiamo il 26 novembre e nel test in banding anteriore sono 26 i cm che mancano a terra. Decido di affrontare primariamente la retrazione posteriore, "trascurando" la scoliosi per i primi 3 mesi e rimanendo in attesa delle risposte del corpo; nei mesi successivi inserirò alcuni esercizi per la scoliosi, ma il nodo centrale rimarrà l'autoallungamento e la respirazione su Pancafit. D. termina il corso di nuoto e già dopo poche sedute avverte la necessità di non mettere più il busto di notte perché si sente più alto della postura imposta dall'ausilio. Dopo 9 sedute si reca al controllo programmato ove il fisiatra riscontra un recupero di 4 mm.verso l'asse centrale. Il 19 maggio si presenta all'inizio della lezione con un test a 0 cm.da terra; in 4 mesi di lavoro effettivo ha guadagnato 26 cm. di elasticità muscolare !!! Dopo 6 mesi di lavoro si interrompe per l'estate con la soddisfazione del ragazzo, dei genitori e mia! Ci risentiremo a settembre dopo la visita di controllo sperando che nelle vacanze non venga perduto il lavoro fatto. Aggiornamento (Gennaio 2005)
Quest'ultimo referto conferma che la scoliosi, essendo una deviazione tridimensionale, si rivela sempre ostica e… infida!!! Il corpo per sfuggire alle grandi tensioni globali aveva modificato la zona dorsale; i miglioramenti che innegabilmente il ragazzo ha avuto in termini di elasticità e riallineamento del tratto dorsale, sono stati compensati in altra zona; il corpo si è riorganizzato spostando la tensione residua in zona lombare. L'obbiettivo del prossimo periodo sarà ridurre tale curva, lavorando essenzialmente con esercizi specifici per la scoliosi, ma anche conservare l'elasticità raggiunta. |
ARTROSI CERVICALE Proprio all'inizio del terzo millennio si presenta in studio una signora di 60 anni; è stata consigliata da un'amica che ha già ottenuto buoni risultati con Pancafit. Da circa due anni soffre in maniera evidente di Artrosi cervicale con vertigini, sbandamenti, cadute facili. La situazione di partenza era notevolmente complicate anche da una scoliosi dorsale e, come risultante dell'analisi posturale, una rettilinizzazione lombare.
Dopo l'analisi dei referti, l'anamnesi e l'analisi posturale, la sig.ra lavora, settimanalmente e con ammirevole costanza, da metà gennaio 2000 alla fine di luglio del 2001. Dopo circa 1 anno e mezzo di lavoro abbastanza costante, si verifica quello che nessuno poteva immaginare: eravamo al lavoro da qualche minuto quando, durante un morbido autoallungamento del collo, sentiamo distintamente un "TOC"; la signora avverte uno sbandamento e, ripresasi dal leggero capogiro, manifesta la sua sensazione chiedendomi: "Non si saranno mica staccate le vertebre?" Io le rispondo che nessuno può dirlo e che potremo verificare al controllo radiografico successivo previsto dopo alcuni mesi. Come si può verificare dal 2° referto, il medico non accenna alla fusione fra C2 e C3 e segnala un quadro talmente diverso dal precedente da sembrare quello di un'altra persona! Diverse sono le problematiche che via via hanno modificato il modo di manifestarsi. La Signora P. interromperà il lavoro individuale per riprenderlo, dopo circa 6 mesi, a gennaio 2002, con dei cicli brevi intervallati da pause. Da ottobre 2003 a maggio 2004 partecipa ai corsi collettivi e, quando sente la necessità di una "raddrizzatina", si sottopone ad una lezione individuale perché ormai afferma: "Dopo tanto girare ho capito che Pancafit è l'unica cosa che mi fa stare bene!". REFERTI A CONFRONTO: Indagini RX effettuate presso il Policlinico S.Orsola-Malpighi
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